Quando parliamo di fobie specifiche ci riferiamo alla paura o al disagio intenso provocato dal venire a contatto con una situazione o uno stimolo specifico e ben circoscritto.
Avere paure specifiche è esperienza comune in tutti noi ma ciò che ne fa una patologia è l’esserne limitati a livello sociale o lavorativo. Così, se ho paura dei leoni ma vivo in Italia, non avrò gravi compromissioni. Se invece sono uno studente di scienze infermieristiche e mi accorgo di avere paura del sangue o delle siringhe, e tutti i giorni durante il tirocinio mi trovo a vivere questo timore associato a malessere estremo, molto probabilmente deciderò di lasciare gli studi o, in maniera funzionale, di cercare una soluzione al problema.
Come si manifesta una fobia specifica?
La fobia specifica si caratterizza per la presenza di paura marcata e persistente provocata dalla presenza o dall’attesa di essere esposti ad una situazione o ad un oggetto specifico.
L’esposizione allo stimolo provoca una risposta d’ansia e paura che può essere paragonabile a quella che si avverte durante un attacco di panico situazionale.
Nei bambini questo timore può manifestarsi diversamente, sotto forma di pianto, scoppi d’ira, irrigidimento muscolare e con il gesto di aggrapparsi a qualcuno.
Tipi di fobia specifica
Animali. Si riferisce alla paura provocata da animali o insetti e esordisce solitamente nell’infanzia.
Ambiente Naturale. Si ha quando la paura è provocata dall’ambiente naturale, ed in particolare da temporali, altezze e acqua.
Sangue-Iniezioni-Ferite. La paura è provocata dall’esposizione a sangue o ferite, dal ricevere un’iniezione o da altre procedure mediche invasive. Questo sottotipo ha un’elevata familiarità ed è caratterizzata da una potente attivazione somatica.
Situazionale. Si ha quando la paura è indotta da circostanze specifiche come utilizzo dei mezzi pubblici, tunnel, ponti, ascensori, luoghi chiusi, volare o guidare. Questo sottotipo esordisce solitamente nell’infanzia o intorno ai 25 anni.
Altro tipo. Comprende tutte quelle circostanze non racchiuse nelle precedenti categorie come, paura o evitamento di tutte quelle situazioni che potrebbero portare a soffocare, vomitare o contrarre una malattia (da non confondere con la paura di contaminazione del Disturbo Ossessivo Compulsivo, dove il timore è più intenso e non circoscritto alla sola situazione di possibile contagio); altre circostanze riguardano lo spazio, ossia il timore di cadere giù se si è lontani da punti di appoggio, e, nei bambini, la paura dei rumori forti o dei personaggi in maschera.
Il trattamento cognitivo-comportamentale della fobia specifica
La fobia specifica va trattata alla stregua di un attacco di panico. Rispetto a questo però, ci si concentra maggiormente sulla parte comportamentale, vale a dire sulle esposizioni all’oggetto o alla situazione che genera ansia e disagio intensi.
L’esposizione può essere fatta in immaginazione e può essere indotta dal terapeuta in seduta; può anche essere visiva: in questo caso si può ad esempio chiedere al paziente di vedere film, video o immagini sugli stimoli temuti, sia durante la seduta che a casa come compito settimanale.
Infine, dove possibile, si può chiedere al paziente di affrontare direttamente la situazione temuta.